ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI

A partire dalla seconda metà degli anni ’80, si prese coscienza che, con il tasso del consumo registrato, le risorse combustibili fossili avrebbero garantito un’autonomia di circa 110 anni, che proiettate al 2020 avrebbero costituito un serbatoio di riserva solo per altri 30 anni (aumento della popolazione del 50% ed aumento del prodotto industriale del 85%).
In effetti, bisogna fare molta attenzione alle “definizioni”. I dati riportati su molti testi in riferimento alla disponibilità di fonti energetiche fossili sono riferiti alla seguente definizione:
Riserve provate: quelle contenute nei giacimenti conosciuti, che con una “ragionevole certezza”, possono stimarsi commercialmente recuperabili in base alle condizioni economiche, tecnologiche, operative e normative esistenti al momento del loro calcolo. La nozione di “ragionevole certezza” è associata a una probabilità di recupero redditizio del 90% delle riserve considerate (fonte Leonardo Maugeri “Con tutta l’energia possibile” – ed. Sperling & Kupfer).
Viene da sé che il concetto di “riserva provata” è un concetto dinamico legato in prima battuta al valore di mercato del barile di petrolio. Molte delle riserve conosciute sono state valutate negli anni 1990 – 2000 con valore di mercato pari a circa 20 $ al barile.

Durante la Conferenza ONU sui cambiamenti climatici tenutasi a Kyoto nel dicembre 1997, 160 paesi sottoscrissero un documento impegnandosi a:

-Promuovere l’efficienza energetica
-Sviluppare l’utilizzo delle fonti rinnovabili
-Ridurre le emissioni di gas “clima-alteranti”
-Estendere le foreste attraverso un’agricoltura sostenibile

Tale documento fu recepito a livello europeo dalla direttiva 2001/77/CE, che in Italia trovò attuazione con il D. Lgs. 387/2003 (madre dei decreti cosiddetti “conto energia”).
Detto decreto, nato quindi con l’obiettivo di incentivare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, definiva queste ultime come le fonti energetiche rinnovabili non fossili (eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice, idraulica, biomasse, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas).
Va evidenziato che per rinnovabile non si intende una fonte energetica che produce energia totalmente pulita (l’utilizzo di alcune fonti rinnovabili prevede infatti la combustione), ma quelle fonti che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano almeno alla stessa velocità con cui vengono consumate.
Qui di seguito è riportata una breve descrizione sull’utilizzo delle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) per produrre energia elettrica:

-la fonte eolica – il vento – viene sfruttata per mettere in movimento i generatori eolici, che trasformano l’energia meccanica in energia elettrica (impianti eolici);
-la fonte solare viene utilizzata per:
la produzione di acqua calda sanitaria e il riscaldamento di ambienti domestici (impianti a pannelli solari termici)
produzione di elettricità diretta attraverso l’effetto fotovoltaico (impianti a pannelli solari fotovoltaici);
produzione di elettricità indiretta attraverso l’effetto termodinamico (impianti solari termodinamici).
-la fonte geotermica: il calore, che si accumula ad elevate temperature negli strati più profondi del mantello terrestre, viene prelevato tramite pozzi e sistemi di tubazioni che mettono in movimento un generatore, producendo energia elettrica (impianti geotermici);
-la fonte idraulica: l’energia potenziale gravitazionale posseduta da una grandi masse d’acqua viene trasformata in energia cinetica sfruttando un dislivello altimetrico; l’energia meccanica, che si genera con la caduta della massa d’acqua, viene poi trasformata in energia elettrica grazie a una turbina e a un alternatore (impianti idroelettrici);
-le biomasse: lavorando i residui organici, vegetali ed animali, ottenuti principalmente dalla raccolta e dalla lavorazione delle colture agricole e forestali, si ottiene una grande quantità di energia termica, che può essere trasformata in energia elettrica;
-moto ondoso: anche il moto ondoso, generato dall’effetto del vento sulla superficie del mare, può essere utilizzato per produrre energia meccanica che viene poi trasformata in elettricità;
-maree: il fenomeno delle maree, provocato dall’azione gravitazionale della luna e del sole, generando il ritmico abbassarsi ed innalzarsi di grosse masse d’acqua, viene sfruttato per produrre energia elettrica, mediante la creazione di sistemi di accumulo delle acque e l’impiego di turbine idrauliche.

Il decreto legislativo 28/2011, emanato in attuazione della direttiva 2009/28/CE e nel rispetto dei criteri della legge 96/2010, ha stabilito che a livello nazionale la quota complessiva di energia prodotta da fonti rinnovabili rispetto ai consumi finali di energia da raggiungere entro il 2020 è il 17 per cento. Il decreto ha inoltre definito gli strumenti, i meccanismi e gli incentivi necessari al raggiungimento degli obiettivi nazionali. Va sottolineato che tale obiettivo, alla luce dell’esplosione del settore fotovoltaico, che da solo copre circa il 7% del fabbisogno di energia elettrica nazionale (325 TWh), risulta già raggiunto.
Le energie rinnovabili hanno trovato una diffusione diversa sul territorio nazionale a seconda delle facilità di approvvigionamento delle fonti energetiche, delle sviluppo delle tecnologie e degli investimenti finanziari.
Nel campo della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, lo Studio Simax è in grado di fornire assistenza altamente professionale durante tutte le fasi del progetto di un impianto, a partire dall’analisi delle potenzialità del sito e della convenienza economica dell’investimento, fino al collaudo e alla redazione dei piani manutenzione delle opere realizzate.